Alla metà degli anni ‘70 Salerno era una città con una vita culturale e sociale vivacissima: il ’68 era ancora vicino, l’università era giovane ed integrata nella vita sociale, l’economia era florida, la lotta politica incandescente, non erano ancora nate le Tv locali, internet non esisteva e per comunicare si doveva usare la parola o la fotografia.
Questo libro è il racconto per immagini della Salerno anni ’74/’80 attraverso gli occhi di Gaetano Mansi, fotografo curioso, lucido attore-spettatore della straordinaria, purtroppo brevissima, avventura di una cittadina di provincia, che all’improvviso si sveglia dal torpore e si apre al cambiamento.
Gaetano sceglie due date simbolo. La prima: 1974, quando, ragazzino, approda a Studio Segno, laboratorio grafico-visivo nato proprio in quegli anni di grande fermento culturale e artistico, le antenne tese a captare ogni minimo dettaglio di quel mondo multiforme e in rapido cambiamento.
La seconda: 1980, l’anno del terremoto che sconvolge Campania e Irpinia e che egli registra, come inviato sul campo, per l’Università Federico II di Napoli su invito di Roberto Di Stefano. In mezzo, la visita di Giovanni Paolo II al santuario di Pompei, il sorriso dolce del papa buono che catturerà col suo obiettivo e fermerà nel volume Missus est Angelus.
54×70 è accompagnato dalle testimonianze di uomini di cultura, politica,
spettacolo e società civile che raccontano le loro impressioni di quegli anni.